Patrizia Gatti
Molto si è scritto e si scrive del minore in affido, della famiglia naturale e di quella affidataria, meno
rilevante sembra essere l’interesse verso i figli naturali delle famiglie affidatarie. Difficilmente si
riflette sull’impatto emotivo ed evolutivo che l’esperienza di affido può avere su di loro.
L’autrice sostiene che i figli degli affidatari rappresentino il quarto protagonista dell’affido e non semplici comprimari o ‘spalle’. Partendo dalla sua esperienza di operatore dell’affido e avvalendosi anche di quella di colleghi e dalle storie delle famiglie affidatarie e dei loro figli, riflette sugli aspetti emotivi consci e inconsci
che entrano inevitabilmente in scena e che vanno considerati e non ‘dimenticati’ o negati.
I figli naturali della famiglia affidataria
Patrizia Gatti
Molto si è scritto e si scrive del minore in affido, della famiglia naturale e di quella affidataria, meno
rilevante sembra essere l’interesse verso i figli naturali delle famiglie affidatarie. Difficilmente si
riflette sull’impatto emotivo ed evolutivo che l’esperienza di affido può avere su di loro.
L’autrice sostiene che i figli degli affidatari rappresentino il quarto protagonista dell’affido e non semplici comprimari o ‘spalle’. Partendo dalla sua esperienza di operatore dell’affido e avvalendosi anche di quella di colleghi e dalle storie delle famiglie affidatarie e dei loro figli, riflette sugli aspetti emotivi consci e inconsci
che entrano inevitabilmente in scena e che vanno considerati e non ‘dimenticati’ o negati.
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